di Laura Frigerio
Il 21 dicembre scorso è arrivata su Netflix la terza stagione di "Emily in
Paris", la serie tv creata da Darren Star (già "padre" di cult come "Beverly Hills 90210", "Melrose Place" e "Sex and the City") con protagonista Lily
Collins. E ancora una volta è scattato l'effetto binge watching di massa, che sembra non essersi placato dato che il titolo è ancora oggi nella top ten dei più visti della
piattaforma.
La domanda scatta quindi spontanea: com'è possibile un tale successo, considerando che sui social è tutto un fiorire di commenti acidi sulla serie? Semplice: lo criticano tanto, ma alla fine la
guardano tutti (o quasi).
D'altra parte chi non ha bisogno (soprattutto di questi tempi) di staccare letteralmente la spina con una storia leggera, che a tratti sembra una favola e in alcuni momenti risulta talmente
rocambolesca da farci sorridere? E che dire poi del valore estetico della serie, tra l'ambientazione in una splendida Parigi e gli outfit iper-glamour dei protagonisti?
Ricordiamo la storia: Emily Cooper (Lily Collins) è una giovane che si trasferisce da Chicago a Parigi per lavoro e si rivela un genietto del marketing (forse un po' troppo),
mentre cattura milioni di follower con la sua pagina Instagram (per l'appunto Emily in Paris).
Naturalmente nella città più romantica del mondo Cupido è sempre al lavoro e così la vediamo prima innamorarsi dell'affascinante chef Gabriel (Lucas Bravo), che però è già
fidanzato con Camille (Camille Razat) e poi dell'inglese Alfie (Lucien Laviscount). E proprio nei nuovi episodi vedremo la situazione sentimentale di Emily
evolversi.
Non dimentichiamo il resto del cast di "Emily in Paris": Ashley Park (Mindy Chen), Philippine Leroy-Beaulieu (Sylvie), Kate Walsh (Madeline),
Samuel Arnold (Julien), Bruno Gouery (Luc) e William Abadie (Antoine Lambert).
crediti foto: ufficio stampa