di Redazione
Recita bene il famoso proverbio 'Non c'è due senza tre', infatti lo storico chitarrista, autore e scrittore ferrarese Carlo Zannetti ha conquistato il suo terzo premio
internazionale con la composizione "La Paura di Vincere" (Edizioni Videoradio e Videoradio Channel), colonna sonora dell'omonimo cortometraggio della regista Roberta
Pazi recentemente presentato al Ferrara Film Festival 2024.
Già "Silver Winner" tra i finalisti della prestigiosa Fenix Award International Music Competition di quest'anno, manifestazione legata al circuito Universal Maestro Society e "Gold Prize" nella
categoria delle composizioni della "Classical Stars International Music Competition 2024", si è aggiunto in bacheca anche il "Gold Prize" nella categoria "Film and Game Music"
della dodicesima edizione "Universal Stars Music Competition"(W.O.M.C.O).
Carlo Zannetti, felice per il nuovo riconoscimento che corona i suoi 45 anni di attività professionale nel settore musicale si racconta così, sempre con sincerità e con riconoscenza nei confronti
dei suoi primi maestri: "Sono nato a Ferrara nel 1960 e dall'età di 6 anni sono andato a vivere a Bologna con la mia famiglia. A dodici anni, ero un ragazzino che viveva le sue giornate
liberamente e scopriva la bellezza e i segreti di quella rigogliosa campagna bolognese che si estendeva lungo il fiume Savena. Erano i primi anni '70. Fino all'età di 40 anni, sono sempre stato
molto solo e forse per questo ho avuto bisogno della musica e della poesia. Un bel giorno mi capitò in mano una vecchia chitarra e così scoprii la musica suonata da me stesso. Avevo 13 anni e una
visione tutta mia del mondo. Cominciai a suonare, ricordo che mi facevano molto male le dita perché la chitarra era durissima essendo molto scadente. Nel frattempo scrivevo poesie, sognavo,
parlavo con gli animali e persino con gli alberi. Poi iniziai a correre con la mia bicicletta e ad andare in centro a Bologna. Incontrai il mitico Beppe Maniglia che mi insegnò un po' di accordi
e così cominciai tramite lui a rompere le scatole ai musicisti famosi che lui mi indicava in mezzo alle persone che passavano lì nella piazza di San Petronio, tra cui Claudio Lolli, Lucio Dalla e
Francesco Guccini. Erano tutti molto gentili con me, soprattutto Claudio che accompagnavo, chiacchierando, fino sotto a casa sua in Viale Indipendenza. A 17 anni suonavo e cantavo bene le canzoni
di Francesco Guccini, che sinceramente adoravo, tra cui la splendida "Ho visto anche degli zingari felici" che mi insegnò direttamente lui, il grande maestro Claudio Lolli. In 50 anni di musica
ho rincorso tanti artisti famosi con i quali ho avuto in seguito la fortuna di suonare e collaborare a lungo. Ho sempre preso sul serio la musica e ho fatto bene, perché è necessaria, soprattutto
in una vita già complicata di suo".
crediti foto: ufficio stampa Carlo Zannetti