di Redazione
Sabato 15 giugno, alle ore 21.10 in prima serata su Rai Storia, andrà in onda il film “I nomi del signor Sulčič”, per la regia di Elisabetta Sgarbi
(Direttore generale e editoriale della casa editrice La nave di Teseo e ideatrice de La Milanesiana, rassegna culturale che dirige da 25 anni).
Presentato al 36° Torino Film Festival, il film è prodotto da Betty Wrong, in collaborazione con Rai Cinema (2018), nel cast Elena Radonicich, Ivana Pantaleo, Gabriele Levada, Lučka Počkaj,
Branko Završan, con la partecipazione straordinaria di Roberto Herlitzka e Adalberto Maria Merli e un cameo di Claudio Magris e Giorgio Pressburger.
Irena Ruppel ha scoperto cose inaudite della sua vita, quando, in compagnia della sua amica Ivana, ricercatrice universitaria, arriva in una valle remota nel Delta del fiume Po. E sembra sapere
molte cose del valligiano che la accoglie, il quale, a sua volta, rimane incuriosito e sconcertato da questa affascinante donna slovena, che sembra non parlare italiano, ma che pare capire tutto
quello che accade. Irena lascia un indizio esile al valligiano Gabriele, con il suo nome e una località di confine tra Italia e Slovenia lungo il fiume Isonzo, Tolmin. Gabriele non resiste e si
mette sulle tracce di Irena, da Trieste a Lubiana, infine a Tolmin. Un viaggio che gli spalancherà la verità sulla identità dei suoi genitori, su se stesso e, infine, sulla donna che ha generato
questa esplosione nella sua tranquilla e placida vita. Un viaggio nella memoria personale e collettiva
“Portami via la memoria e non sarò mai vecchio” è la frase che chiude il film, il verso di un poeta ferrarese che mio padre amava molto e che ho voluto inserire nel film – dichiara Elisabetta
Sgarbi – Perché è sì un film sulla memoria, sul passato che si riaffaccia, su fantasmi – molto poco immateriali – che sorprendono il presente di un uomo che vive, ignaro, la sua vita. Ma è
anche un film che celebra la sfrontatezza del vivere, di potere dire di no al cumulo del passato e della storia. A volte, un gesto liberatorio è un gesto di libertà.
crediti foto: ufficio stampa Parole e Dintorni