di Maria Paola Frigerio
Negli ultimi anni il calcio femminile ha appassionato un numero sempre più alto di italiani e questo è soprattutto merito di atlete che hanno saputo fare la differenza, come
Sara Gama. A questa grande calciatrice piena di carisma e talento, nota non solo nel nostro Paese ma anche all'estero, Rai Documentari dedica “Numero 3, Sara
Gama” in onda domenica 24 marzo alle ore 13 su Rai3.
Il documentario è firmato da Martina Proietti e Giuseppe Rolli e diretto da Fedora Sasso.
Per spiegare l'importanza del titolo si ricorda ciò che la stessa Sara Gama disse al Presidente Mattarella, durante la convocazione della nazionale femminile dopo i Mondiali del 2019: “Porto
il numero 3 sulla maglia, è il numero tre della nostra bellissima costituzione secondo cui siamo tutti uguali davanti alla legge senza distinzione alcuna”.
COSA RACCONTA IL DOCUMENTARIO
In questo splendido ritratto l'ex Capitana storica della Nazionale italiana e della Juventus Women (oltre che consigliere federale della FIGC dal 2018, oltre che vicepresidente AIC dal 2020)
racconta la sua infanzia nei primi campi da calcio a Trieste: un inizio difficile per una bambina che pratica uno sport per soli maschi. Gioca prima nel Tavagnacco, una delle realtà di punta del
nostro movimento calcistico femminile negli anni ‘90, poi nel Brescia. La sua carriera decolla però con l’esperienza internazionale da professionista nel Paris Saint Germain, in uno dei
campionati migliori al mondo, la Division 1 Féminine. Sara però sceglie di ritornare in Italia, a Brescia, portando la sua esperienza e la voglia di ricominciare e cambiare: vince tutto, fino ai
quarti di Champions e comincia a lottare per il riconoscimento dei diritti del calcio professionistico femminile a livello federale. Fino all’approdo nel 2017 alla Juventus, tra le prime squadre
in Italia a credere e investire nel calcio femminile.
Il documentario sottolinea anche un altro dei meriti di Sara Gama: quello di aver portato alla luce un tema per anni sottaciuto, ovvero la parità di genere in uno sport come il calcio. Le
difficoltà, le sfide e gli ostacoli verso il riconoscimento del ruolo del calcio femminile come un lavoro professionistico si intrecciano ai ricordi di Sara Gama e alle emozioni di chi la conosce
e crede in lei da quando era piccolissima.
“Numero 3, Sara Gama” raccoglie le testimonianze dei suoi primi allenatori, delle amiche di infanzia, delle colleghe (come Barbara Bonansea e Cristiana Girelli), ma anche di personalità del mondo
del calcio e delle Istituzioni: il campione juventino Claudio Marchisio, Milena Bertolini, commissaria tecnica della nazionale femminile, Gabriele Gravina, Presidente della FIGC, Lapo Elkann e
Evelina Christillin e i giornalisti sportivi Donatella Scarnati e Pier Luigi Pardo.
Accanto a Sara, la figura di Agata, la bimba “co-protagonista” di cinque anni cha iniziato a giocare a calcio nello stesso campo di Sara Gama, a cui Sara può rivolgersi con orgoglio: “Oggi le
ragazzine possono pensare di giocare a calcio e farne la propria professione con le tutele garantite come tutti i lavoratori. Questo è il lascito della mia generazione a quelle
successive”.
Fortemente impegnata anche nella lotta al razzismo sui campi da calcio e nella società italiana, una leadership da pioniera che le ha permesso di affrontare questioni complesse con coraggio,
forza e dignità, Sara Gama è diventata un volto del nostro sport rappresentando i valori del calcio femminile.
crediti foto: ufficio stampa Rai