di Redazione
Una storia dalla forte componente autobiografica, ma che affronta un tema universale delicato e di grande attualità, che toccherà il cuore di molti. È quella raccontata in “Comunque
mamma. Storia di una ferita ancora aperta”, secondo libro dell'attrice (e noto volto tv) Antonella Ferrari edito da HarperCollins Italia, che arriva a
poco più di dieci anni dal precedente “Più forte del destino” che ebbe un grandissimo successo.
«Ho deciso di scrivere questo libro durante la pandemia, quando il senso di solitudine si faceva ancora più forte in me e la voglia di maternità continuava a bussare alla mia porta. Dato che il
primo era andato così bene e mi ha aiutato molto a livello psicologico, ho deciso di affrontare un altro tema doloroso della mia vita e usare la scrittura come terapia. Mentre sono venuta a patti
con la malattia per questo dolore, invece, non ho ancora trovato un cerotto capace di medicare la ferita. Sicuramente mi hanno aiutato tantissimo mio marito e il mio cagnolino Grisù, però il non
essere riuscita a diventare madre è una sofferenza grande, che si fa ancora sentire forte in me» - spiega l'autrice - «Spero che con questo libro io possa riaprire quel dialogo con il pubblico
iniziato con “Più forte del destino” e magari qualcuno si ritroverà nelle mie parole e nella mia battaglia. E mi auguro che faccia riflettere anche le istituzioni, affinché si metta finalmente
mano alla legge sull'adozione e si possano fare dei passi avanti, rendendo questo percorso meno complicato».
In “Comunque mamma. Storia di una ferita ancora aperta” Antonella Ferrari racconta infatti di come, essendo lei affetta da sclerosi multipla, si sia trovata praticamente sbarrate tutte le strade
per diventare madre, dalla fecondazione assistita all'adozione. Così lei ha cercato, con l’energia positiva e l’entusiasmo contagioso che la contraddistinguono, altri modi per considerarsi mamma.
Attraverso la realizzazione artistica, l’amore per chi le sta più vicino, il contatto prezioso e unico con Grisù, il suo inseparabile “bambino peloso”. Partendo da “una ferita ancora aperta”,
dalla necessità di venire a patti con il dolore, Antonella Ferrari ha deciso di mettersi a nudo e raccontarsi senza far mancare mai l’ironia e la leggerezza.
crediti foto: Nicola Allegri