di Redazione
Dopo il Tapiro d’oro a Fedez e Francesca Michielin, questa sera (alle ore 20.35 su Canale 5) Valerio Staffelli torna da Marco Castoldi, in arte Morgan, per far luce sul
“caso X Factor”.
Durante l’ultimo Tapiro d’oro, Morgan ai microfoni del tg satirico aveva accusato Fedez, Michielin, e Dargen D’Amico di far parte di una cricca che decide tutto e che ha interessi economici
connessi. E di esserci loro dietro alla decisione di Sky di allontanarlo dal programma.
Tesi confutata da Fedez, che a Striscia aveva dichiarato: «Sky è stata costretta a cacciarlo per dei comportamenti gravissimi che ha tenuto nei confronti di altre persone fuori dalla diretta,
ma ripresi dalle telecamere». Immagini mai trasmesse, nonostante l’annuncio di Sky di mandarle in onda. «Ieri sera c'era la puntata di X Factor. Avevano minacciato di mandare i fuorionda
e non c’erano, perché non esistono. Era un bluff per far sì che la gente guardasse la puntata. È uno stratagemma dei signori della televisione», dichiara Morgan.
E a Fedez risponde: «Spero che la smetta di dire queste cavolate, perché non sono vere. Se ha delle prove le porti. Può essere che sia un artista con molta fantasia e magari se le inventa
anche». Poi svela cosa avrebbe fatto di “gravissimo”: «Ci sarà la registrazione di quando ho mandato a cagare Ambra. Quello che noi diciamo prima del filmato che già circola deve essere
stato un dialogo di questo tipo. Io le ho detto: “Tu mi hai detto che io ti faccio tristezza. Non si dice. Mi hai offeso”. E lei mi ha risposto: “Tu mi tratti così perché sono donna”. Allora io
le ho detto: “Ma vai a fare in c…”. Lei dice che l’ho minacciata, ma ho solo detto che è stronza perché lei e Michielin mi hanno preso in giro. Ho una chat con lei che vorrei rendere pubblica,
con il suo consenso».
E quando Staffelli lo incalza, facendo presente che Michielin ieri ha dichiarato al tg satirico che non è mai stata un’artista Warner, ma Sony, Morgan dice: «Mi sono confuso. Non cambia
molto. Il gioco dei ruoli è che hanno pezzi dei dischi reciproci. Poi c’è la Siae, i diritti d’autore, le edizioni, hanno direttori artistici in comune. Sono una cricca. Una congrega. Una
fratellanza. Una confraternita. Io onestamente ero in vantaggio e gli altri mi pativano. Se mi avessero lasciato fare anche le cose con scenografie normali, come loro, credo che la partita
sarebbe stata giocata in modo leale, quindi avrei vinto. Invece hanno dovuto zavorrarmi. Certo che c’era uno scontento. Mi sono anche innervosito. Poi hanno sbattuto fuori tutti i miei artisti e
mi han lasciato lì con le mani in mano. E allora c’è stato il colpo di teatro. È meglio essere stato estromesso, perché non mi piaceva come stavano andando le cose. Mi hanno fatto un
favore».
A questo punto Staffelli dovrebbe consegnare il Tapiro d’oro, peccato che se lo sia scordato a casa. Tapiro virtuale.
crediti foto: ufficio stampa Striscia la notizia