di Redazione
Attrice di teatro e di cinema, caratterista dalla risata contagiosa e pioniera di un genere televisivo mai visto in Italia prima, quello dei programmi di cucina. Ave Ninchi,
interpretata da Paola Minaccioni, è la seconda protagonista de “Il Segno delle Donne”, una coproduzione Rai Cultura – Anele, prodotta da Gloria Giorgianni, che
Rai Cultura propone mercoledì 8 novembre alle ore 21.10 su Rai Storia con la conduzione di Angela Rafanelli.
Paola Minaccioni fa rivivere la storia, la personalità e il carattere dell’attrice Ave Ninchi rispondendo alle domande di Angela Rafanelli con parole realmente usate da Ave Ninchi in lettere,
diari, colloqui con giornalisti e discorsi pubblici, portati alla luce dagli autori, con la consulenza della storica Elvira Valleri.
Per ripercorrere le tappe della sua vita e della sua carriera, il racconto viene scandito in due atti rappresentativi di due momenti emblematici delle sue vicende umane e professionali,
supportati da un’accurata trasformazione – trucco e costumi – dell’attrice e dai cambi di ambientazione e di elementi scenici. Inoltre, la narrazione si arricchisce di immagini inedite, filmati
di repertorio e interviste a testimoni illustri, come la nipote e attrice Arianna Ninchi, la Dottoressa di ricerca in storia del teatro Chiara Pasanisi e i
giornalisti Rocco Giurato e Tiziana Lupi.
Ave Ninchi nasce ad Ancona il 14 dicembre 1915 e, ancora bambina, assiste a uno spettacolo di suo zio Annibale, celebre attore e drammaturgo, che la fa innamorare perdutamente del teatro. Nel
1936 viene ammessa a pieni voti all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica di Roma, appena fondata da Silvio D’Amico, e viene così proiettata verso la carriera d’attrice; il debutto nella
commedia “Villafranca” al Teatro Lirico di Milano segna l’inizio del successo. Nel 1939, durante una tournée che la porta lontana dall’Italia, conosce Antonio Giannello, l’uomo che le starà
accanto per tutta la vita e dal quale avrà una figlia, Marina. Dopo numerosi spettacoli teatrali, la sua versatilità e le sue caratteristiche, fisiche e attoriali, le consentono di compiere il
grande passo verso il cinema, dove esordisce accanto ad Aldo Fabrizi nel 1944, divenendo ben presto una delle attrici più richieste del cinema italiano, lavorando con i migliori registi e attori
come il “principe della risata”, Totò.
Nel 1947 vince il Nastro D’Argento come Miglior attrice non protagonista con “Vivere in Pace” di Luigi Zampa. Ma il suo talento si conferma in modo straordinario in televisione: negli anni ’70,
oltre a partecipare a grandi sceneggiati Rai, Ave Ninchi porta sul piccolo schermo i programmi di cucina, condotti insieme al critico enogastronomico Luigi Veronelli, diventando la “nonna
d’Italia” e l’indiscussa pioniera di un genere del tutto nuovo in Italia. La gente ama il suo modo di fare, le sue ricette e la sua immutata autoironia. Nel 1988 conduce il programma per bambini
“Il Sabato dello Zecchino”, prima di ritirarsi definitivamente dal mondo dello spettacolo.
crediti foto: ufficio stampa Mongini Comunicazione