di Redazione
Lunedì 12 giugno, in seconda serata su Rai3, Marco Tardelli ripercorre l’incredibile parabola sportiva di Roberto Mancini nel secondo
episodio de “L’Avversario”, il nuovo format originale in sei puntate prodotto da Rai Cultura e Stand by me, che racconta la vita di grandi
campioni dello sport attraverso gli innumerevoli ostacoli e avversità che hanno dovuto superare, sia in campo che fuori, nel loro cammino verso il successo.
Nella puntata da 45 minuti, Marco Tardelli nella veste inedita di conduttore e storyteller, intervista Roberto Mancini partendo dalle origini quando il “Mancio”, appena diciannovenne, viene
convocato per la prima volta in Nazionale in occasione di una tournée in America, ma ne viene subito escluso dal CT Enzo Bearzot dopo essere uscito, a fine partita, con alcuni compagni di
squadra, tra cui lo stesso Tardelli.
Non andrà meglio negli anni successivi, tanto che nonostante il talento calcistico puro e la personalità dirompente Mancini non toccherà mai una palla in un Mondiale di calcio né, da CT della
nazionale, riuscirà a parteciparvi.
I Mondiali sono dunque, nella sua carriera sfolgorante, quasi uno scherzo che il destino continua a mettergli davanti e sono lo spunto per ripercorrere le pagine più belle della sua storia: dai
molti trofei vinti prima con La Sampdoria e poi con Lazio al rapporto con l’amico di una vita Gianluca Vialli, qui rievocato con un ricordo molto intimo. Un avvincente racconto dello sport fatto
da chi lo sport lo ha vissuto e praticato da campione, che si arricchisce di preziose immagini e filmati di repertorio, come quelle delle partite di Mancini con la Sampdoria nel campionato del
1990/91 quando vinse lo scudetto, una delle ultime grandi imprese del calcio italiano, oppure quelle del Mancini CT della Nazionale che ha guidato gli Azzurri verso la vittoria di uno storico
Europeo nel 2020.
crediti foto: ufficio stampa Mongini Comunicazione