di Redazione
Dopo il successo di pubblico e critica delle prime due stagioni, torna "Ti spedisco in convento", adattamento italiano del format internazionale "Bad Habits, Holy Orders"
(prodotto in Italia da Fremantle).
Il docu-reality, in quattro puntate, andrà in onda dal 9 aprile in prima serata su Real
Time, ma sarà disponibile su Discovery+ dal 2 aprile.
Il format, lo ricordiamo, è un vero e proprio esperimento sociale, che mette alla prova la resistenza di un gruppo di ragazze ribelli chiamate a vivere, a loro insaputa, un periodo di tempo in un
convento di suore. Le ragazze, ignare della reale destinazione, sono convinte di partecipare a un altro tipo di reality, più simile ai loro standard di vita: si ritroveranno, invece, di fronte
alle porte di un vero convento.
Dopo Sorrento e Trani, la terza stagione di “Ti spedisco in convento” si trasferisce a Roma, nel Convento delle suore di San Giovanni Battista, sull’Aurelia Antica, a un paio di
chilometri da San Pietro. Qui vivono le suore che accoglieranno le cinque ragazze protagoniste di questa nuova avventura.
Tutte giovanissime, tra i 19 e 20 anni, le ragazze che vedremo affrontare questo percorso umano e spirituale, sono delle vere patite dei social network, con le idee ancora confuse sul loro futuro
e che sembrano vivere una vita in pausa, in attesa che qualcosa o qualcuno gli indichi la strada.
Dayanna - per tutti Ariel - ha i capelli rossi come la sirenetta, abita a Tor Bella Monaca, alla periferia di Roma, dove vive alla giornata con l’unico obiettivo di diventare un’
influencer. Beatrice, originaria di Torino, si è trasferita a Montecarlo, dove - tra ristoranti alla moda e fiumi di champagne nelle serate con gli amici - frequenta l’Università
del Lusso.
Lucy - italiana di seconda generazione d’origine cinese - vive in Sicilia, lontana dai genitori, per realizzare il suo sogno d’amore, e sembra avere come unico interesse la
musica techno e i rave party.
Francesca - per gli amici Pigna - pugliese dal carattere ribelle, si è presa un anno sabbatico dallo studio per capire cosa fare in futuro.
E infine, Tezeta, originaria dell’Etiopia, vive con i genitori adottivi a Milano, pigra e scansafatiche si anima solo con lo shopping e le feste con gli amici.
Ad aprire le porte del convento San Giovanni Battista alle nostre ragazze saranno Suor Lina, la madre generale della congregazione e punto di riferimento per l’intera comunità; Suor Maria Pina,
madre provinciale e preside della scuola San Giovanni Battista gestita dalla stessa congregazione; Suor Carmelita, dolce e accogliente, figura materna per tutte le consorelle;
Suor Bozena, precisa, determinata e severa, insegnante di religione; Suor Luzziane, laureata in Giurisprudenza e responsabile dell’amministrazione dell’Istituto;
e infine Suor Gilda, generosa e altruista, lavora negli uffici della contabilità del convento.
Una volta varcata la porta del convento, le 5 ragazze, abituate a vivere senza regole e a spendere il proprio tempo sui social, in sessioni di shopping, aperitivi e discoteche, dovranno adattarsi
alla “nuova vita” comunitaria del convento scandita da regole ben precise, orari e doveri da rispettare a partire dalla consegna del cellulare, l’adeguamento dell’abbigliamento al luogo che le
ospita e il rispetto del silenzio alle 22.
Durante il loro soggiorno saranno anche coinvolte in esperienze e incontri che potranno far loro acquisire nuove consapevolezze: aiutare i senzatetto, conoscere i ragazzi di una casa-famiglia e
interagire con coetanei che hanno fatto scelte diverse dalle loro.
Alla fine di questo percorso riusciranno le ragazze a diventare padrone della propria interiorità e libere dalle catene dell’esteriorità? Quali conseguenze avrà questo incontro tra due mondi così
diversi? Attraverso regole ferree, sveglie all’alba, messe e disciplina, le ragazze riusciranno a fare chiarezza sul loro futuro?
crediti foto: ufficio stampa Real Time