di Laura Frigerio
Sono passati esattamente 25 anni da quel terribile 31 agosto 1997, che ci portò via Lady D con un tragico incidente automobilistico sotto il tunnel del Pont de
l’Alma a Parigi.
La Principessa del Galles aveva solo 36 anni e sembrava, dopo il divorzio da Carlo d'Inghilterra, aver ritrovato la serenità al fianco di Dodi Al-Fayed (morto
anche lui nell'incidente). Diana Spencer ha segnato il secolo scorso, diventando icona senza tempo.
È innegabile che lei abbia dato uno scossone al mondo apparentemente perfetto della Royal Family inglese, mostrandone anche i lati più complessi e oscuri. Però anche Diana era una donna difficile
da decifrare: era dolce ma anche determinata, fragile e al tempo stesso fortissima, timida e carismatica. E aveva un rapporto a volte ambiguo con i media: era (giustamente) infastidita dalla loro
morbosa attenzione, ma altre volte non si sottraeva agli obiettivi dei fotografi e quando necessario rilasciava delle interviste e dichiarazioni molto forti mettendosi più volte contro la Casa
Reale.
Tutti questi aspetti vengono ben raccontati da "The Princess", il documentario di Ed Perkins che, dopo aver aperto l'ultima edizione del Biografilm Festival,
viene mandato in onda in prima tv su Sky Documentaries (e in streaming su NOW) proprio stasera (31 agosto) alle ore 21.15.
La peculiarità di questo documentario è quella di usare uno stile narrativo inedito, raccontando la storia di Diana attraverso materiale d'archivio che non mostra solo gli eventi clou della sua
vita, ma anche i commenti e le reazioni delle persone, in particolare del popolo inglese, che amava lei ma anche la Famiglia Reale. Proprio questo punto di vista "popolare" ci permette anche di
riflettere sul rapporto empatico ma a volte anche tossico che si può creare tra pubblico e celebrità.
È per questo che "The Princess" merita assolutamente di essere visto.
crediti foto: ufficio stampa