di Laura Frigerio
Chi ama la musica d’autore con la “A” maiuscola, guardando il 72esimo Festival di Sanremo, avrà avuto un colpo di fulmine per
“Tuo padre, mia madre, Lucia” di
Giovanni Truppi.
“Più volte in passato mi era sfiorata l’idea di partecipare a Sanremo, ma solo stavolta sentivo di avere la canzone giusta, che mi rispecchia totalmente e mi racconta. Se non ci fossero state
le condizioni di partenza non mi sarei avventurato in questa esperienza” - racconta durante una conferenza stampa via Zoom - “Questo brano è nato nella mia testa, senza uno strumento
particolare, poi ci ho lavorato sia sul pianoforte che sulla chitarra. Mi capita spesso di passare da uno strumento e l’altro”.
Nella serata delle cover ci ha regalato una splendida versione di “Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De André, eseguita insieme a Vinicio
Capossela. “Questa canzone è tratta dall’album Storia di un impiegato e il testo è un compendio di istanze importantissime, in particolare in questo momento storico. Mi sembrava
opportuno non parlare solo d'amore durante il festival” - spiega - “Ho pensato subito a Capossela. che ammiro da tantissimo tempo e il cui percorso è sempre stato un faro per
me”.
A chi gli dice che potrebbe portarsi a casa il Premio della Critica risponde: “Penso che ogni riconoscimento sia una bella cosa, ma per scaramanzia preferisco non parlarne”.
crediti foto: Mattia Zoppellaro