di Redazione
Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria e laF la celebra
con una speciale programmazione serale, a partire dalle ore 21.10.
Si parte con “ORWELL 2.0 – Il lato oscuro del progresso”, che ripercorre la vita e le opere del giornalista e scrittore britannico visionario George Orwell. L’autore di “1984”,
scomparso il 21 gennaio 1950, ha lasciato in eredità in tutte le sue opere la critica verso il totalitarismo e il sopruso politico, come il nazifascismo, il comunismo sovietico, il franchismo, il
colonialismo britannico, tanto da essere definito il maggior scrittore politico del Novecento.
Realizzato da 3D Produzioni ed EFFE TV per laF, il doc offre anche un inedito spaccato privato della vita di George Orwel e della sua eclettica personalità, grazie all’attrice Elena Russo
Arman, che interpreta la prima moglie Eileen O'Shaughnessy e alla testimonianza del loro figlio adottivo Richard Horatio Blair. Arricchiscono la narrazione numerosi
contributi di critici letterari, scrittori, filosofi, politologi, funzionari di intelligence ed esperti di privacy e cyber-sicurezza, come Antonio Scurati, Tommaso Pincio, Filippo La
Porta, Bernardo Valli, Michael Attenborough, il suo biografo David John Taylor, Carola Frediani, Walter Quattrociocchi, Danilo Benedetti e i suoi traduttori italiani
Stefano Manferlotti e Nicola Gardini.
A seguire, alle 22.30, gli episodi “Cesare Pavese – Da C. a C.” ed “Elsa Morante – Sulle tracce della madre” tratti da “FUOCO SACRO – Il Talento e la
Vita”, produzione originale laF – tv di Feltrinelli realizzata in co-produzione con EchiVisivi, con la narrazione appassionata dello scrittore Paolo Di Paolo.
Il primo episodio, dedicato a Cesare Pavese, grazie anche all’interpretazione di Pietro De Silva, ripercorre la vita dello scrittore piemontese vincitore del Premio Strega nel
1950 per il romanzo “La Bella Estate”, dall’infanzia nelle Langhe, che gli ispireranno il suo capolavoro “La luna e i falò”, agli amori infelici, in particolare l’ultimo, per l’attrice Costance
Dowling, di cui scriverà nelle ultime pagine del suo diario e nella raccolta di poesie “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”. Un’ "angosciosa inquietudine”, come lui stesso la definì, che lo
porterà all’estrema decisione di togliersi la vita, anche se, come scrive nel diario “Il Mestiere di vivere”: “Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque
amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, nulla”.
Segue il racconto della vita di Elsa Morante, interpretata da Sonia Bergamasco, attraverso le parole del suo ultimo e più misterioso romanzo, “Aracoeli”, scritto tra il 1976 e il
1982: la storia di un omosessuale quarantenne ossessionato dal ricordo dell’infanzia e dal rapporto con la madre deceduta, che parte per la Spagna in cerca delle sue origini. Un libro in cui
emerge, con ancor più forza, la centralità del ruolo della madre, maestra ebrea modenese, nella sua scrittura e il doloroso conflitto materno che ha accompagnato tutta la sua vita fin
dall’infanzia, vissuta nel quartiere Testaccio di Roma. Quando il libro viene pubblicato la scrittrice è sfinita dalla scrittura. Le polemiche intorno al romanzo la turbano, nonostante il
clamoroso successo e la vicinanza dei lettori che le scrivono lettere appassionate. Nel 1983, a pochi mesi dalla pubblicazione, tenta il suicidio. Non scriverà più e morirà due anni dopo per un
infarto.
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