di Redazione
Continua con grande successo il programma della domenica mattina di Rai3 “Le
parole per dirlo” condotto da Noemi Gherrero.
In questa fase della nostra storia, così densa di contrapposizioni e contraddizioni, è sempre più importante scegliere i termini giusti per comunicare le nostre idee. Esplorare il linguaggio che
usiamo quotidianamente, e padroneggiarlo, è lo scopo di "Le parole per dirlo", in onda ogni domenica alle 10.20.
Così come la prima, questa seconda edizione vede la presenza della coppia composta dai linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, veri e propri dizionari viventi capaci di
analizzare il significato e l'origine di ogni vocabolo. Con loro, in studio, si alternano ospiti prestigiosi provenienti dal mondo dello spettacolo, della cultura, del giornalismo, che
racconteranno le parole chiave della loro vita.
Come già lo scorso anno, una ricca e vivace galleria di filmati accompagna il percorso intorno agli usi linguistici via via presi in esame, testimoniando attraverso le immagini quanto il
linguaggio sia parte integrante della nostra quotidianità, mentre un gruppo di giovani studenti avrà il compito di illustrare puntata dopo puntata il gergo delle nuove generazioni. Particolare
attenzione è poi dedicata alla creatività della lingua, con giochi in studio e con un viaggio a tappe nel mondo dell'infanzia, per scoprire come i bambini imparano e reinventano ogni giorno il
linguaggio degli adulti.
“Chi avrebbe mai immaginato, quando sono partita, un anno e mezzo fa, che in tanti si sarebbero affezionati a questo programma; che in tanti ci avrebbero scritto con curiosità ed entusiasmo;
che in tanti ne avrebbero apprezzato il messaggio e le potenzialità. Perché, vedete, si fa presto ad arrivare alla "pancia" delle persone, a muovere le loro emozioni più superficiali, a scatenare
reazioni istintuali attraverso dibattiti che spesso e volentieri finiscono in vere e proprie risse” - dice Noemi Gherrero - “Più difficile è catturare l'attenzione della
gente, in un mondo che va così veloce; in un mondo che non cerca la nostra riflessione ma spesso vuole solo la nostra partecipazione. A cosa?! Non si sa, visto che quasi sempre le questioni non
riguardano noi ‘comuni mortali’. Il nostro viaggio tra le parole, invece, è un viaggio alla scoperta di noi, delle nostre radici, è un viaggio che appassiona le menti, che chiede e per fortuna
molto spesso ottiene, uno sforzo riflessivo e non solo intuito al dibattito che prende forma in studio”.
E continua: “È un programma per tutti, che arricchisce. Chi non sa e che diverte chi sa. Raccontiamo storie, testimonianze, sempre con l'intento di offrire a chi ci guarda, la possibilità di
conoscere qualcosa in più, di innamorarsi della nostra lingua, perché chi padroneggia il linguaggio ha più strumenti per dare un contributo serio alla nostra società. Il programma si sta
consolidando, lentamente sta crescendo, puntata dopo puntata sia in termini di struttura sia in termini di ascolti. Noi siamo fedeli alla nostra piccola missione, che sarà pur piccola, ma che
quando fa centro è una gioia per il cuore”.
crediti foto: ufficio stampa