di Laura Frigerio
È arrivata su RaiPlay la docu-serie “Ligabue - È andata così”, diretta da
Duccio Forzano, che racconta i primi trent’anni di carriera dell’amatissimo cantautore-rocker.
Si tratta, in pratica, di un biopic seriale in sette capitoli (ciascuno composto da 3 episodi di circa 15 minuti).
Vi diamo 5 buoni motivi per vederla:
1-Sono sette episodi belli ricchi, come ha anticipato lo stesso Ligabue: “Il primo racconta gli esordi, il secondo il boom improvviso, mentre il terzo smentisce uno degli
aggettivi che mi vengono appioppati ovvero 'riservato'. Ci sono poi il quarto che si intitola “Facci un po' vedere” e si parla anche dei miei film, mentre il quinto è incentrato sui miei momenti
di crisi, il sesto sul rapporto con il pubblico e il settimo sull'anima dei posti in cui ho suonato”.
2-Ci sarà Stefano Accorsi a fare da narratore e intervistatore. Lui e Ligabue, infatti, sono amici da anni: il rocker ha diretto l’attore nei suoi film “Radiofreccia” e “Made in
Italy”.
3-Sono previste delle special guest. Nei primi tre episodi troveremo, per esempio, Max Cottafavi, Mauro Coruzzi, Francesco De Gregori, Elisa, Eugenio Finardi, Gino e Michele,
Marco Ligabue, Linus, Claudio Maioli, Nicoletta Mantovani, Giovanni Marani, Robby Pellati, Federico Poggipollini, Mel Previte, Camila Raznovich, Massimo Recalcati, Rigo Righetti, Gerry Scotti e
Walter Veltroni.
4-“Ligabue - È andata così” è la giusta occasione non solo per conoscere qualcosa in più di Ligabue e del suo passato, ma anche per fare un viaggio nel nostro tempo, ricordando
brani che fanno parte della colonna sonora della nostra vita.
5-Questa docu-serie è da binge-watching: inizi a vedere un episodio e non puoi fare a meno di passare a quello successivo.
crediti foto: ufficio stampa