di Redazione
Il 15 marzo è la X Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, ovvero la Giornata di sensibilizzazione sui Disturbi del Comportamento
Alimentare.
Per l'occasione Margherita Tercon ha pensato di
riproporre sui canali social dei Terconauti il
diario-documentario in cui racconta la sua battaglia contro i disturbi alimentari.
L'attrice-scrittrice e influencer, che insieme al fratello Damiano e a Philipp Carboni forma il trio dei Terconauti, ha iniziato a registrare video nell’estate
del 2014, quando si è trasferita a Parigi con la speranza di lasciarsi alle spalle ciò che la faceva stare male e uscire così dal tunnel dei disturbi alimentari (di cui soffriva da otto
anni).
“La mia sfida era quella di riprendermi tutti i giorni e mostrare di poterne uscire nel giro di un mese, ma alla fine il diario è durato due anni. Quando sono scappata dall’Italia pensavo che
bastasse allontanarsi per stare bene, ma non è andata così: la maggior parte dei problemi sono nella nostra testa e non si può scappare da noi stessi.” - racconta - “Dal 2014 al 2016 ho
vissuto tra alti e bassi e non sono riuscita a stare bene per più di dieci giorni di fila. Così, dopo otto anni, ho deciso di andare da uno psicologo, che mi ha aiutata molto. Col tempo mi sono
sentita finalmente libera dai limiti che mi imponevo io stessa e non ero più vittima di come pensavo mi volesse la società. I disturbi alimentari erano il sintomo del mio profondo malessere
interiore.”
E continua: “Nel 2016 ho deciso poi di lasciare Parigi per trasferirmi a Dublino e tentare di ricominciare: ho smesso di farmi video e mi sono ripromessa di stare bene sul serio. Avrei girato
l’ultima scena una volta guarita. E così, finalmente dopo 10 anni, è stato. Avevo ritrovato la speranza e soprattutto la forza di credere in me stessa e nei miei sogni, senza paura del giudizio
altrui”.
Nel 2017 il diario-documentario è andato online per la prima volta sulla sua pagina Facebook dove aveva iniziato da qualche tempo a postare alcuni video, spiazzando i suoi followers che non si
immaginavano lontanamente che lei avesse avuto quei problemi.
“Sui social siamo abituati a vedere la parte più bella e felice delle vite degli altri. Non ci facciamo troppe domande su cosa vivano nel privato, nella loro interiorità. Il mio video ha
fatto scalpore perché era Vero. C’è sofferenza, c’è Margherita brutta, malata, sofferente. C’è speranza, ma anche realtà”.
Nel giro di pochi giorni è stato un boom di visualizzazioni e di messaggi, moltissime ragazze e ragazzi si sono ritrovati in quel video, nelle immagini e nelle parole che troppo spesso vengono
raccontate in modo fin troppo romanzato. Oggi Margherita vuole lanciare un messaggio a tutte le persone che soffrono di disturbi alimentari, spesso spinte da un determinato modello
estetico.
“Quando ho iniziato a soffrirne i social si usavano ancora poco, ma ricordo che cercavo su internet immagini di donne magrissime, malate. Le consideravo perfette, senza rendermi conto che
quei corpi non avessero nulla a che fare con la felicità. Eppure ero convinta che diventando come loro io mi sarei sentita realizzata. Be’, non è così. È proprio quando ho iniziato ad accettare
me stessa che ho ricominciato a credere nei miei sogni e nella possibilità di realizzarli. E ci sono riuscita. Il problema è in noi. Non dobbiamo paragonarci agli altri e nemmeno credere che
l’unica cosa che conta sia la bellezza. È vero, questa società mette spesso l’aspetto fisico sul piedistallo, ma noi dobbiamo dimostrare al mondo che non è l’unica cosa che conta, che ciò che è
davvero importante sono la nostra forza, i nostri sogni e ciò che abbiamo dentro. Il successo non dipende dal nostro peso. E come il malessere si manifesta spesso nei disturbi alimentari, la
felicità ci fa risplendere.”
Margherita ha raccontato la sua storia e la sua battaglia anche nel libro scritto a quattro mani con suo fratello Damiano “Mia sorella mi rompe le balle – una storia di autismo
normale” (Mondadori, 2020).
crediti foto: ufficio stampa