di Laura Frigerio
Sono iniziate a Torino, per la precisione nel campus della ILO (l’agenzia dell’ONU per il lavoro) che si trova sulle sponde del Po, le riprese di “POV. I primi anni”, la nuova
serie live action prodotta da ShowLab in collaborazione con Rai Ragazzi, che andrà poi in onda su Rai Gulp nella prossima stagione tv.
Si tratta di una serie innovativa, realizzata quasi in clausura nel rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza vigenti.
Gli episodi saranno 52 (di 12 minuti ciascuno) e racconteranno la quotidianità di un gruppo di studenti durante i primi due anni di liceo.
Il passaggio alle superiori, le nuove amicizie, le dinamiche scolastiche e le solitudini, i temi dell’adolescenza, sono narrati in modo autentico, a volte crudo ma sincero. Un’età per molti versi
entusiasmante, ma che vede anche aspetti duri, dai disturbi alimentari al bullismo, dalle trasgressioni alla sfiducia in sé stessi, dai disagi familiari al rifugio nel gruppo.
Il punto di forza di "POV" è l’autenticità, ottenuta grazie ad un cast costituito da giovani attori non professionisti e da studenti liceali i quali, anche sulla base delle loro esperienze di
vita, improvvisano la loro recitazione. Il tutto ovviamente seguendo linee narrative fornite dagli autori Francesco Bigi, Nicola Conversa ed Erica
Gallesi, che si sono ispirati alla serie olandese “Brugklas”.
La serie italiana, il cui titolo “POV (Point of View)” richiama il gergo dei video postati dai ragazzi sui social, si distingue dalla olandese (e dalle successive versioni danese, polacca,
francese, britannica e canadese) per essere calata nel contesto sociale e culturale del nostro paese e per la disinvolta complessità della regia di Davide Tosco, che alterna le
riprese della troupe, i selfie dei protagonisti e i loro POV destinati ai social media.
Il cast dei quattordici giovani protagonisti, tutti tra i 13 e i 16 anni, è il frutto di una lunga serie di provini effettuati nella scorsa primavera online, durante la quarantena, su una rosa di
circa 400 candidati, e di un’ultima selezione svoltasi a fine giugno in presenza. Gli attori adulti invece sono quattro, tre professori e un collaboratore scolastico, più una serie di figuranti
speciali e comparse.
“L’esperienza della pandemia ha reso i ragazzi sempre più interessati al racconto della contemporaneità, con un linguaggio che deve essere onesto e sincero, anche quando tratta temi
difficili” - commenta Luca Milano, direttore di Rai Ragazzi - “Gli adolescenti hanno i loro punti di vista della realtà e vogliono essere presi sul serio”.
Invece Alfio Bastiancich di ShowLab dichiara: “Insieme al nostro amministratore delegato Corrado Camilla, abbiamo accettato la sfida di adattare un format televisivo basato
sui modelli culturali e comportamentali tipicamente nordeuropei a quelli dei giovani italiani. Credo che ci stiamo riuscendo, forse grazie anche all’isolamento forzato da cui deriva un clima di
intensa condivisione tra gli autori, la troupe, i giovani attori e i loro accompagnatori”.
Le riprese termineranno a metà agosto.
crediti foto: ufficio stampa