di Laura Frigerio
Tra i medical drama più amati degli ultimi anni (non solo dal pubblico, ma anche dalla critica) c’è sicuramente “New Amsterdam”, che torna in prima serata su
Canale 5 dal 4 giugno, con la sua
seconda stagione.
Protagonista è il tormentato medico-paziente Max Goodwin, interpretato dal fascinoso Ryan Eggold.
La peculiarità di “New Amsterdam” è di ispirarsi a vicende reali, tratti dai racconti del Bellevue Hospital di New York, il più antico ospedale pubblico d'America, oltre che dal volume “Twelve
Patients: Life and Death at Bellevue Hospital” scritto dall’ex direttore sanitario Eric Manheimer. Quest’ultimo è coinvolto nella realizzazione della serie come autore e produttore.
La serie tv associa la narrazione alla denuncia: i suoi medici, che curano i pazienti con la massima professionalità, al contempo spingono per migliorare quello che il sistema sanitario americano
mette a disposizione. Clinici, paramedici e personale amministrativo hanno una sola missione: dare il miglior aiuto possibile a chi ne ha bisogno, senza pagare.
DOVE ERAVAMO RIMASTI
Max, dopo l’ennesima detenuta del Rikers ricoverata d’urgenza per un’infezione, mette assieme un’équipe ed entra nel carcere per fare controlli su tutta la sua popolazione femminile. Nonostante
le ostilità del direttore Hughes, i medici del New Amsterdam portano a casa dei risultati. Anche se nel frattempo, in sala mensa scoppia una rissa che ne lascia a terra quattro, poi portate
d’urgenza in pronto soccorso.
Alla fine della lunga giornata, Max scoprirà che il suo tumore sta regredendo, mentre Sharpe riceverà una dura punizione dalla Brantley, per aver aiutato una paziente eroinomane. Intanto, le
ferite tramano qualcosa.
crediti foto: ufficio stampa