di Redazione
Torna l’appuntamento del sabato, in prima serata su Rai 2, con
“Petrolio-Antivirus”.
A una settimana dalla riapertura del Paese, il programma di Duilio Giammaria tira le somme: le vie del contagio sono state davvero interrotte?
A che punto sono tamponi, tracciamenti e terapie, le ormai famose 3T, essenziali per convivere con il virus in questa delicatissima Fase 2? E ancora: il virus è sempre lo stesso, oppure, come
sostengono alcuni scienziati si è indebolito e potrebbe essere meno aggressivo e letale? E la movida nelle piazze italiane è un segnale che deve farci preoccupare? Quali sono, infine, le
conseguenze ambientali che il virus sta avendo nel nostro Paese? C’è un collegamento tra l’inquinamento e il Covid-19? E come smaltiremo i milioni di mascherine e guanti in pvc che ci servono per
difenderci dal virus?
In una giornata particolare per la memoria del paese, a 28 anni esatti dalla strage di Capaci, Petrolio dedica anche una parte del programma al ricordo di Giovanni Falcone attraverso alcuni
reportage tratti da tre grandi documentari. E non manca di interrogarsi sull’attualità con un grande approfondimento da Palermo sul rischio delle infiltrazioni mafiose durante l’emergenza
economica scatenata dalla pandemia. Come bloccare le mani della mafia sulle nostre aziende e le nostre imprese in crisi? E cosa ha fatto lo Stato in questi 30 anni di lotta alle mafie?
Nel corso della puntata intervengono: Nicola Zingaretti, Governatore Regione Lazio e Segretario del Partito Democratico; Alberto Zangrillo, Direttore Unità Anestesia e Rianimazione Ospedale San
Raffaele di Milano; Giuseppe Remuzzi, Direttore Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri; Roberta Villa, giornalista scientifica; Telmo Pievani, docente di Filosofia delle scienze
biologiche all’Università di Padova; Federico Cafiero De Raho, Procuratore Nazionale Antimafia.
crediti foto: ufficio stampa